La recente storia di Monza è legata al suo sviluppo industriale a cavallo fra XIX e XX secolo. Tra le attività produttive più diffuse, l’industria del cappello, per lungo tempo ha rivestito un ruolo di primaria importanza. La memoria di questo passato è conservata nelle collezioni del Museo Etnologico Monza e Brianza. Gli oggetti legati alla fabbricazione dei cappelli sono molteplici. Ancora più numerosi se si considera il mondo che ruotava intorno a questa attività: dalla semplice promozione del prodotto attraverso la pubblicità e le inserzioni su riviste e quotidiani, ai Grand Prix delle esposizioni internazionali, dalle Società di Mutuo Soccorso alle prime associazioni degli industriali del cappello.
Il patrimonio del Memb raccoglie esempi di tutte le macchine impiegate nelle diverse fasi della lavorazione: dalle operazioni che servono per trasformare la lana grezza in feltro, alla fase in cui il disegnatore proponeva esempi che il modellatore trasferiva in forme di legno usando delle sgorbie, passando dalle matrici in ghisa ai tamponi in gomma per dare forma ai feltri, attraverso le macchine di quella che è definita lavorazione in nero, fino al guarnissaggio rifinitura vera e propria del prodotto.
Nelle collezioni del Museo il prodotto finito è quello che riscuote il maggiore interesse: dal cappello tipo fez di colore rosso o nero, utilizzato in Africa, al coloniale a elmetto tipico dei paesi tropicali, da quello con larghe tese foderate con tessuto giallo tigrato, al modello peruviano.
Nel patrimonio legato alla produzione del cappello vi sono anche numerose fotografie, che bene illustrano l’attività produttiva con le varie fasi della lavorazione, ma anche la vita sociale dei cappellai, le loro condizioni di lavoro e di vita.
Interno di un cappellificio
Operai al lavoro alle presse all`interno di un cappellificio. Fotografie, Inizio Novecento, Monza.
Informatrice
Il cono di feltro nella informatrice acquista la forma di cappello nelle misure volute, 1930 ca. Donazione Cappellificio Rival di Monza.
Conformatore
Il conformatore per cappello rigido "Bombetta" riproduce l`esatta circonferenza della testa. Prodotto dalla A.H.Maillard di Parigi, fine Ottocento. Donazione Cappellificio luigi De Stefani di Monza.
Cappellaio al lavoro
Cappellaio alla closciatura a mano, una delle attività più faticose del lavoro di cappellaio. Fotografia, 1920 ca, Donazione Cappellificio Cambiaghi.
Fasi di lavorazione della lana
Pelle di pescecane per la rasatura del cono di feltro di lana; Campione di balla di lana, Scatola dimostrativa delle fasi di lavorazione del cono di feltro, Doppiocono in legno per cardina; Coni in lana cardata "bastitura"; Forbici per il taglio delle bastiture, 1930 ca. Donazione Cappellificio Monzese.
Cappello messicano
Cappello "sombrero" messicano in feltro di lana rigido, foderato in seta. Produzione Cappellificio Cambiaghi di Monza, 1920 ca. Donazione Cappellificio Monzese.
Medagliere
Medagliere del Cappellificio Cambiaghi. Le medaglie attestano la partecipazione del Cappellificio alle esposizioni Internazionali. donazione Cappellificio Monzese.
Bandiera dei Cappellai
Bandiera della Società di Mutuo Soccorso Lavoranti Cappelli di feltro di lana, fondata nel 1832. La bandiera veniva portata nei cortei, nelle processioni religiose e ai funerali dei cappellai, fine Ottocento.
Cappello per Congo Belga
Cappello in feltro di lana e fodera in seta di colore arancione, utilizzato nel Congo Belga. All`interno al centro della fodera è sistemato uno specchietto. produzione Cappellificio Cambiaghi di Monza, 1920 ca. Donazione Cappellificio Monzese.
Pubblicità del Cappellificio Monzese
Pagina pubblicitaria da catalogo del Cappellificio Monzese, 1930. Donazione Marco Sorteni.