Bucci non solo artista versatile ma anche scrittore, poeta, saggista e giornalista ha legato in molte occasioni il suo percorso umano e artistico alla città brianzola. Al Museo i suoi eredi hanno lasciato tutta una serie di documenti, fotografie e libri: dalle epistole da lui inviate alla sorella Emilia, detta Bigia, alla sorella Maria e ai tanti amici scrittori e artisti conosciuti; alle fotografie che lo ritraggono da solo, in famiglia, durante un momento di svago; fino ad una serie di interessantissimi sussidiari e abbecedari provenienti da ogni nazione europea. Di pregevole interesse quelli in lingua polacca, ceca, slovacca, in cirillico, ma anche quelli più comuni in italiano, francese, spagnolo e inglese.
Da ricordare un piccolo volume “Il caposquadra Balilla” edito dalla Bemporad di Firenze di chiara epoca fascista, una sorta di decalogo per istruire i giovani del Ventennio. Rilevante anche il “Manifesto futurista. Nuova estetica della guerra” del 1916, con dedica autografa a Bucci di Martinetti, autore del pezzo.
Altrettanto interessanti dal punto di vista storico e artistico alcune lettere di Anselmo Bucci, che sono dei piccoli capolavori ad acquarello o a china. Colpiscono la poesia dedicata ad Annina in occasione del Capodanno del 1951 con i due fiaschi di vino dipinti, quella del Capodanno del 1954 ad un professore con il disegno di un cosacco e l’originalissima rappresentazione de “I mali di Anselmo Bucci” del 1921 in cui lo stesso artista ironizza sui suoi tanti mali, dalla calvizie incipiente alla pazzia ereditaria.
Anselmo Bucci
primo piano del pittore
Anselmo Bucci
Il pittore durante la Grande Guerra, arruolatosi nel reparto dei Ciclisti Volontari
Bucci e la famiglia
Foto di gruppo del pittore con le sorelle e i genitori
Lettera di Bucci
Lettera con disegno acquarellato del pittore
Lettera di Bucci
Lettera con ritratti schizzati