Il patrimonio di oggetti del Memb ci racconta come nelle famiglie il primo abito del bambino, quello del battesimo, avesse molta importanza. I vestiti da battesimo sono spesso adorni di trine e merletti finissimi, di ricami preziosi su sete o batista di lino. Prezioso il completo culla in seta e tulle dei primi anni del Novecento, il completo in merletto di seta dell’Ottocento o il completo con portenfants in crepe di seta ricamato a mano con fiori del 1906. Il più antico è il completo battesimo in seta chantilly écru,del 1790. Anche nei ceti semplici, il battesimo del neonato era celebrato con decoro: il vestitino era di cotone bianco candido in piquet a nido d’ape o di mussola, con ricami smerlati e pizzi di cotone o filo all’uncinetto, il portenfants era un semplice cuscino con una federa. Le cuffie per il capo del neonato, potevano essere usate sia per la notte sia per il giorno. Cuffiette, bavaglini e camicie, portate sopra le fasce del neonato, potevano essere semplici o “guarniti” di pizzi e nastri, in seta ricamati o in semplice cotone.
Non si può parlare di neonato senza citare la culla. Generalmente in vimini, in legno o in ferro. Le collezioni ne conservano quattro con i loro accessori: dai cuscini ai paraurti, dalle copertine alle lenzuola con federe. Quando il neonato non dormiva veniva posto nel “reggibimbo” o “strenciroeu”, completamente fasciato, non essendo ancora capace di reggersi in piedi. Alla base, sotto i piedini, c’erano dischi posizionati uno sopra l’altro, che servivano per sostenerlo. Mano a mano che cresceva venivano sfilati. Il girello in legno o in vimini serviva per facilitare i cosiddetti “primi passi”. Una alternativa di cui il MEMB possiede un esempio, è la cosiddetta “corriera” costituita da un quadretto di legno con un foro nel centro che scorreva lungo assi laterali di sostegno. Uno dei pezzi singolari è il biberon in vetro dell’inizio del Novecento.
Una volta cresciuto l’abbigliamento del bambino seguiva le mode del momento. Nell’Ottocento l’abbigliamento infantile propone il vestito alla marinara, una blusa con grande collo quadrato. Bello quello da bambina del 1920 formato da gonna e giubbetto con collo alla marinara, in cotone grezzo leggero, di colore rosso, apertura sul davanti fermata da un nastro bianco di seta annodato a fiocco. Altro vestitino tipico è quello da bambina in tela batista bianca, con carrè, polsino e maniche lunghe in “pizzo sangallo”. La vita lunga termina con due balze dello stesso pizzo.

Abito in pizzo chantilly ecrù e cuffia in pizzo chantilly ecrù, doppio profilo di pizzo arricciato, fodera in seta. Primo Novecento. Donazione Battazzi Favini, Monza

Fasce per neonato in piquet di cotone operato, finiture a
punto festone, con pizzo sangallo, merletto. Fine Ottocento. Donazione Fernanda Remartini Scali, Terenzi, Luisa Crescio Nava, Bice Rivolta Monguzzi.

Bavaglini in cotone rifinito con pizzo all’uncinetto, in piquet di cotone, in pizzo Cantù; Cuffia in pizzo Rinascimento, in tulle, in merletto e filet, in mussolina di cotone. Primo Novecento. Donazione Silvia Canali Ferroni, Antonietti Redaelli, Menni Acquati, Giulio Romario Fumagalli, Luisa Crescio Nava.

Scarpe da neonato in tessuto piquet bianco, in seta ricamata, in tessuto di lino; Camicini in lino con pizzo di sangallo, ricamato a punto pieno, 1890- 1930. Donazione Lidia Scaglione, Menni Acquati, Lucia Lizzini Scansani.


Abito da bambina in batista bianca con impunture verticali, carrè, polso e gonna a balze in pizzo sangallo. Ombrello da sole in cotone ecrù ricamato in stile floreale a intaglio; manico in legno, 1910 Donazione Pina Sacconaghi

Abito alla marinara da bambina, in cotone grezzo rosso; giubbetto con collo alla marinara e gonna a pieghe stirate, 1920. Donazione
Pierina Colombo

Abito da bambino in cotone grezzo, con motivi geometrici a greca, scollo, maniche e orlo finiti con nastro con fiori stilizzati, pizzo sangallo al collo, cintura a cordone, 1905. Donazione Pina Sacconaghi

