La bambola: un mondo infinito di piccole donne e di adulte un poco bambine… sogno, gioco, speranza e ricordo di un’infanzia che non appassisce.
Dalle bambole delle bambine della fine Ottocento a quelle della nostra infanzia, questa mostra ci riportava ad un mondo fatto di sottili emozioni, di ricordi infantili, di mode passate e di oggetti un po’ divertenti e un po’ scaramantici, ma sempre legati alla moda , al costume, alla società del loro tempo. La mostra era stata concepita e voluta per presentare alcune donazioni e ringraziare le persone che avevano voluto arricchire il Museo con i loro preziosi e personali ricordi. Fu allestita come un percorso ideale nella storia della bambola dalla fine dell’Ottocento fino al 1960, con un’articolazione in evoluzione delle tecniche , dei materiali e delle forme, le funzioni dell’oggetto “bambola” nel tempo: da giocattolo, a manichino ad oggetto augurale a complemento d’arredamento.
I visitatori potevano ammirare bambole di tutti i tipi, fogge e materiali: da quelle delle bisnonne abbigliate con preziosi abiti, alle bambole manichino inviate dalle grandi sartorie alle loro clienti per presentare i modelli di abiti alla moda, da quelle grandi come bimbe vere, ai piccolissimi gioielli in bisquit, da quelle con il visino in cartapesta e gli statici occhi dipinti a quelle spiritose e coloratissime in panno lenci…
Ma c’erano anche bambole con funzioni diverse da quelle del giocattolo: bambole copri teiera, bambole piumino da cipria, bambole bene augurali regalate alle spose e da tenere sedute sul letto a fare bella mostra di sé… e poi le bambole con valenza religiosa come la Maria Bambina, deliziosa miniatura in cera vestita come un neonato e conservata in una teca di vetro.